I giovani "Senza"

I giovani di oggi sono definiti “generazione senza”: senza fretta di crescere, senza un lavoro stabile e prospettive certe, senza un’intenzione ravvicinata di famiglia, senza le prerogative sociali possedute da noi, coetanei del passato, senza spazi e ruoli di rilievo capaci di offrire sicurezza e fiducia.

Questa condizione di debolezza strutturale, di difficoltà d’inserimento sociale, di rallentamento nel cammino verso i ruoli adulti, impedisce a molti giovani di crederenel futuro e di tendere a obiettivi impegnativi.L’essere giovane sembra caratterizzarsi per una lunga lista di assenze o debolezze, che vanno dal livello formativo a quello del lavoro, dalla difficoltà di raggiungere l’autonomia al rischio di non affermarsi.

E’ una costante in tutti i discorsi dei politici la preoccupazione per “i giovani” e riversano su di essi le preoccupazioni di tutta la società, che non accetta l’idea che le nuove generazioni vivano a rimorchio delle precedenti e non rappresentino una risorsa di rinnovamento. Qualcuno di loro ha anche coniato termini offensivi come "mammoni" o bamboccioni".

Io però preferisco parlare di Giovani “con”. Con più speranza di vita, con più istruzione, con più libertà da certi condizionamenti culturali, con tanta voglia di liberarsi dai “dinosauri” politici attuali che si sono mangiati tutto, anche parte del loro avvenire.

Credo nei miei figli e nei figli di quest’epoca, tanto complessa quanto impossibile da decifrare. Penso anche che loro abbiano la chiave per aprire la porta di un futuro su cui tutti fanno congetture ma che in realtà nessuno può conoscere.

 

Pino Parisi

 

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